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9. APPLICAZIONI DELLA ELLIOTT THEORY AD AZIONI, FUTURES E COMMODITIES

In quanto chiave di lettura delle azioni di tutti gli uomini sul mercato dei capitali, la teoria di Elliott può applicarsi all'indice generale più che ai singoli titoli: i fatti relativi ad una società e al titolo che rappresenta riguardano infatti solo una piccola parte dell'umanità, la cui attività non può essere interpretata con questo modello.
La sua efficacia è tanto maggiore quanto maggiore è la partecipazione degli investitori e quindi funziona soprattutto su indici e titoli a grande capitalizzazione, che rispecchiano "in toto" la psicologia degli investitori.
In altre parole, il Wave Principle riflette il progresso non di ogni uomo ma dell'umanità in sé e degli investimenti umani. Le aziende vanno e vengono, non le tendenze umane e le culture.
Quindi, il progresso generale dell'attività imprenditoriale è ben riflesso nella teoria di Elliott, mentre ogni area di attività individuale ha la propria essenza, le proprie aspettative di vita e una serie di forze che possono correlarsi solo con essa.
Nel mercato le circostanze particolari di ogni individuo e società invece si cancellano l'una con l'altra, lasciando come residuo uno specchio della psicologia di massa.
Nonostante questo, molti titoli tendono a muoversi più o meno in sintonia con gli Indici (il 75% in uptrend, il 90% in downtrend), sebbene con movimenti spesso più erratici.
Il migliore approccio sembra essere quello di evitare l'analisi Elliottiana a meno che non emergano modelli particolarmente chiari. Nella maggiore parte dei casi, l'analisi tecnica di base è molto più utile per i singoli titoli di quanto non lo sia cercare di forzare interpretazioni Elliottiane.
Nei mercati delle commodities spesso i pattern di Elliott sono più difficili da riconoscere che nel cash sottostante. La differenza principale è data dal fatto che i maggiori massimi bull possono non essere maggiori dei precedenti (si mette in questione l'esistenza della spirale di crescita di lungo periodo, basata sulla ratio 0.618). I mercati bull e bear primari e secondari tendono quindi a sovrapporsi fra di loro, cosa non ammessa nella teoria classica.
Un'altra importante differenza è data dal fatto che in mercati bull di grado Primary o Cycle spesso sono le 5 ad essere estese. Mentre nelle azioni infatti le 5 si basano sulla speranza, nelle commodities il loro propellente è la paura (dell'inflazione, della guerra...) e questi due sentimenti hanno effetti differenti sui grafici (come dimostrato anche dal fatto che i top delle commodities sembrano i bottom dell'azionario).
Inoltre spesso le 5 estese appaiono dopo un triangolo nella 4 (mentre quindi nell'azionario i triangoli sono comunemente seguiti da movimenti brevi, nelle commodities sono seguiti da forti spinte) Inoltre distorsioni nei modelli di lungo possono essere create dall'utilizzo delle continuation charts.
Visto che la teoria si basa sulla psicologia di massa, è poi abbastanza possibile che non funzioni bene nei futures meno liquidi, mentre funziona meglio in quelli più seguiti, come l'oro.
La lettura Elliottiana dell'oro è molto importante anche perché spesso si muove in modo contro-ciclico rispetto all'azionario: preavvisi di upturn nell'oro possono quindi confermare preavvisi di downturn nell'azionario.